Polpette di pane ai pomodori secchi

 

polpette di pane ai pomodori secchi
Il pane è sacro. Soprattutto se è un pane ancora buono e fatto con criterio e amore come quello che ho la fortuna di trovare dal mio panettiere, il forno gestito dalla famiglia Danelli, istituzione milanese nel campo della panificazione, regnanti indiscussi in materia di michette. Non ci credete? Guardate qui

Era avanzata dal pranzo di Pasqua una pagnotta al mais, dalla pastiera era rimasto un uovo e mezzo brick di latte da 250ml, dagli antipasti due fette di prosciutto cotto e sei pomodori secchi sott'olio artigianali presi dalla mia fidata ragazza delle sementi, dal secondo una porzione e mezza di  insalata di fagiolini e patate. A mangiarli a spizzichi e bocconi non avrebbero avuto senso, meglio aggregarli e farne polpette che, una volta surgelate, possono risolvere uno dei soliti pranzi di corsa - forma d'arte raffinata in questo perenne smartworking - o una cena a cui non si ha voglia di pensare. 

Niente di più semplice. Ho messo il pane ad ammollare nel latte, quando si è imbibito, l'ho passato al minipimer con tutti gli ingredienti e una scaglia cicciona di parmigiano buono. Ho, quindi, aggiustato la consistenza con del pangrattato grossolano tenendo l'impasto morbido, ma gestibile. Con le mani umide ho formato le polpette posandole su una teglia ricoperta di cartaforno. A forno caldo, le ho cotte per circa 30 minuti a 180 gradi. Una volta pronte le ho lasciate raffreddare e le ho messe in freezer allineate su un piccolo vassoio. Posso così prenderle volta per volta alla bisogna. Ne ho rinvenute quattro per una cena mettendole in forno a 180 gradi per circa 15 minuti. 





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