Fregola piselli e curcuma


Cosa fai quando nella dispensa blu si ammassano confezioni mezze aperte e in frigorifero i pisellini che avevi preso freschi iniziano a essere pronti per il diploma? Ti ingegni e provi a fare di necessità virtù.
Ero di ritorno dall'ufficio, una delle prime volte dopo mesi, in un posto di lavoro nuovo. Sono una persona fortunata. In mezzo a questo accidente globale che ci ha paralizzati, ho avuto il privilegio di poter cambiare. Non è stato facile non lo è, ma è un segno di vita nel gelo. Iniziare da remoto, salutare persone che sono state - sono ancora, per altri meravigliosi versi - la tua vita per anni e conoscerne di nuove attraverso uno schermo non è uno scherzo. Le emozioni, le relazioni umane, sono piccoli preziosi da maneggiare con cura. Nonostante, o forse proprio, per l'adrenalina ero piena di energie, prontamente sfogate in cucina. La stessa sera, infatti, ho fatto questa fregola e delle polpette di riciclo che racconterò. 



Ma ho divagato, come al solito. Un pacchetto di fregola mezzo aperto - direi 300 grammi - è stato messo a tostare a secco in un tegame di coccio protetto dallo spargifiamma. Quando dal tegame si è innalzato un profumo di pane tostato, ho iniziato ad aggiungere dell'acqua salata bollente, a grandi sorsi, come per fare un risotto. In ogni passaggio - tostatura compresa - ho girato e mosso la fregola, altrimenti si attacca. A metà cottura ho aggiunto i piselli - direi 150 grammi - mentre, nell'ultimo sorso d'acqua, ho sciolto un cucchiaino di curcuma. A cottura ultimata fuori dal fuoco ho mantecato con un cucchiaino di olio d'oliva ligure e corretto di sale. In tavola ho rafforzato lo spirito sardo con qualche pomodoro camone acquistato in in negozio del mio quartiere specializzato in prodotti dell'isola. 



Commenti

Post più popolari