Minestra autunnale di lenticchie, ceci e porcini svuotadispensa e vegana

Dove eravamo rimasti?
Più di tre anni fa. In mezzo molte valigie, vite iniziate e concluse e un'esperienza intima e globale che ancora non è terminata. 
Non che avessi smesso di cucinare, semplicemente avevo meno voglia e tempo di convivere con quello che era diventato un obbligo. 

Ripartiamo da una minestra incongrua e fuori stagione. 
Mentre iniziano a fiorire i giardini e i piatti si alleggeriscono, allestisco una minestra adatta ai primi freddi più che a i primi tepori. Ma un sacchettino di porcini che volevo eliminare per svariate ragioni vagava in dispensa insieme a delle lenticchie che erano sopravvissute a un pacco natalizio. In frigo stazionavano dei ceci che avevano arricchito un'insalata. Congiungerli è stato facile. 

Diciamo che ho messo a bagno per una notte 400 grammi di lenticchie secche, ho poi ammollato 30 grammi di porcini e usato 200 grammi di ceci già cotti. Se non li avete o usate i secchi o potete anche evitarli. Senza soffritto, ho sciacquato le lenticchie e le ho messe a sobbollire nella mia Creusette blu che tanto mi mette di buon umore partendo da acqua fredda non salata, diciamo una volta e mezza il loro volume - ma dipende dalla consistenza che vorrete ottenere - con una cipolla piccina intera. A metà cottura ho aggiunto i funghi e i ceci. A cottura quasi ultimata ho salato pochissimo, arricchito con un cucchiaio di za'athar, un sorso di salsa di soia per l'umami, regolato di pepe e passato a minipimer circa metà della minestra aggiungendo un cucchiaio di olio ligure, perché al Collaboratore le cose a cucchiaio piacciono così. 
Fatta domenica, sarà la cena del lunedì, senza stress.