Torta di riso ligure

Il caldo ci ha colpiti di sorpresa, eravamo impreparati. Solo una settimana fa invocavamo i caloriferi e oggi siamo riusciti a far asciugare un piumone in mezza giornata. Questa è la stagione in cui, da ragazza, smettevo di studiare. Pianificavo con attenzione tutte le interrogazioni, le concentravo in dieci giorni con tirate infernali fisica-latino-greco-filosofiaestoria-italiano... per poi potermi dedicare alla visione di Giro d'Italia e Internazionali d'Italia. Internazionali che divoravo con gli occhi immaginando la primavera romana, torneo che mio padre mi portò a vedere dopo un 10 in chimica inatteso. Il resto del tempo era impiegato nelle ultime partite di tennis che mi vedevano coinvolta e in contemplazioni estatiche dei tramonti. Ricordo la luce arancione che filtrava dalla finestra, le giornate estenuanti e lunghe, sembrava di non avere limiti. Era anche la stagione, questa, in cui, dalla montagna, si migrava verso il mare destinazione Liguria, Riviera delle Palme, Noli.

Da Wikipedia
Noli, quinta Repubblica Marinara. Citata da Dante nel Purgatorio "Vassi in San Leo, discendesi in Noli", per me la mia casa dalla fine delle lezioni a metà settembre. 
I carruggi si riempivano di profumi di erbe fin dal mattino, un odore che mi emoziona ancora, che mi riporta ai miei passi affrettati per scendere in spiaggia o tornare a casa o andare dalla Rosalba a prendere le lasagne al pesto, le frittatine o qualsiasi delizia avessimo voglia di addentare per pranzo. La Rosalba ora non c'è più, ma era un'istituzione, una sorta di pastificio-rosticceria nel centro storico, un negozio a una luce che celava un paradiso. Si faceva ricorso a lei per andare sul sicuro, per le cene del sabato con i papà arrivati da Milano, per risolvere un pranzo veloce e goloso. Che meraviglia di aromi, sapori, consistenze, verdure.


Oggi un po' mi sono rifatta a lei per questa torta di riso che mi ha parzialmente soddisfatta. Guardando la massa di fogliame, mi sono maledetta di aver scelto di adoperare biete ed erbette fresche, il risultato ha ripagato la fatica. Mondo e lavo mezzo chilo di erbette miste e bietole e due zucchine trombetta. Affetto due porri e li faccio rosolare in un largo tegame con un cucchiaio di olio evo, aggiungo acqua se vedo che tendono a bruciarsi. Scolo le verdure e le taglio grossolanamente, tranne le zucchine che affetto. Aggiungo ai porri rosolati 200 grammi di riso - nel mio caso Carnaroli - e lo tosto. Quando è traslucido, aggiungo le verdure e lascio che il riso assorba la loro acqua. Lo seguo come un risotto aggiungendo poca acqua calda salata. Spengo dopo 10 minuti e raffreddo. Sbatto tre uova, aggiungo 80 grammi di parmigiano e del pepe. Se serve, correggo di sale. A questo punto aggiungo il riso freddo al composto di uova, controllo ancora il sale, il pepe e aggiungo una quindicina di foglie di basilico. Imburro una teglia e metto del pangrattato, verso il riso, copro con altro pangrattato. Questo passaggio l'ho imparato da Eugenia di La Belle Auberge. Inforno per un'ora a 180°, poi ultimi 3 minuti sotto il grill. 
Non male, ma sa troppo di uovo per i miei gusti. La prossima volta meno. Al collaboratore non è piaciuta molto, temo dia colpa delle verdure.



Commenti

  1. Una bella torta di verdure, la cucina purtroppo richiede pratica sugli ingredienti, ma per quanto mi riguarda è molto invitante

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    1. Verissimo - poi è anche il bello di confrontarsi con una ricetta. Lasciata sopire la torta assume un tono più rotondo, per quanto riguarda il mio compagno, credo che la sua sia una avversione per le verdure verdi

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  2. Risposte
    1. Altri assaggiatori ne sono entusiasti. I resti sono la mia cena di stasera...

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