Recuperare in pasticcio

Nella cucina blu si cerca di buttare via il meno possibile. Ce l'ha insegnato la mamma, regina di polpette e cuoca abile. Averla vista sempre muoversi tra i fornelli, nonostante la grande passione e le tante ore dedicate al lavoro, ci ha trasmesso che il tempo per cucinare, si trova sempre in qualche modo.
Resta da risolvere l'enigma delle verdure del brodo. Domenica mattina di corsa, un compleanno di famiglia incombe e si deve uscire. Niente polpette allora, si va di pasticcio, pensando a quello meraviglioso di Artemisia.


Dopo aver filtrato il brodo,separiamo le patate, le foglie di senape e il prezzemolo da carote, zucchine, remolaccio e cipolle. Schiacciamo le patate e le erbe, le amalgamiamo con circa 100 grammi di ricotta vaccina e due cucchiai di parmigiano. Saliamo e pepiamo. Riduciamo in crema grossolana gli altri ortaggi, aggiungiamo mezzo panino bagnato nell'acqua, 150 grammi di ricotta vaccina, tre cucchiai di parmigiano, un uovo, pepe e sale, tre colpi rapidi di pimer per amalgamare.


Guardiamo i due composti, il secondo supera di molto il primo e non riuscirà di certo a coprirlo una volta in teglia, andiamo per un effetto marmorizzato. Facciamo un fondo di verdure miste, poi a cucchiaiate casuali aggiungiamo le patate e le erbe. Tiriamo con i rebbi di una forchetta, ancora un poco di grana, un giro d'olio. Poi in forno a 180° per una quarantina minuti.


Molto delicato, si sentono i profumi usati nel brodo, mi ricorda il ripieno delle verdure che mangiavo in Liguria. La prossima volta, però, sarò meno pigra e adotterò il passaverdure. Vorrei qualche filamento in meno. L'ho già porzionato, fa parte della scorta settimanale per quando si rincasa tardi.


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