Linguine al pomodoro, punto

Nella cucina blu è il Collaboratore a intrattenere un dialogo segreto con i pomodori. Ne conosce la lingua recondita, ne interpreta i bisogni, li cura e li vezzeggia. A lui rispondono con altrettanta fiduciosa passione. Quella che non ritrovano in me, che li amo tanto, mi lascio sedurre dalle differenti sfumature e poi li piazzo sempre in insalata.

Così, quando si parla della regina assoluta della tavola, della pasta al sugo, ai fornelli va lui che, per quanto rivendichi una qualche ipotetica milanesità costruita a colpi di cotolette spurie (predilige la craxiana orecchia d'elefante) e risotti allo zafferano, resta un uomo di Napoli. A me, quella fragranza, non verrà mai. Lui ricava velluto. Ieri ho aperto il portoncino di ingresso e già l'atrio profumava di basilico, sole, della luce sulla passeggiata di Sant'Angelo quando il sole declina e ci sia avvia al bus. Inutile riportare la ricetta. Non la so, a parte l'intransigente integralismo di fondo. Ma il pomodoro, quello, cambia sempre. Chi ci sa parlare ne coglio l'umore.

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